Per raccogliere le erbe commestibili ci sono molti fattori da tenere in considerazione, come il periodo dell’anno, l’ora del giorno, gli strumenti, la conferma di che pianta stiamo raccogliendo o il dove vengono raccolte.
Oltre ad approfondire questi elementi, vedremo anche come raccogliere i semi, quando raccoglierli e come classificarli in modo da sapere sempre cosa abbiamo sotto mano.
Le erbe spontanee possono essere un grande asset per le nostre vite. Queste infatti, grazie alla loro vasta e frequente presenza in qualsiasi habitat, ci garantiscono un approvvigionamento continuo, oltre a darci un aiuto importante nelle nostre coltivazioni.
Da sempre fonte di sostentamento per ogni popolazione, e largamente usate in passato per sopperire alle carestie e alla mancanza di cibo, conseguenza quest’ultima, della grande scarsità di risorse economiche, sono anche oggi grandi protagoniste nella nostra cucina.
Giocano un ruolo molto importante in molti ambiti, compreso quello della fitoterapia, dalla quale provengono potenti rimedi, capaci di sostituire molti medicinali, spesso dannosi per il nostro organismo.
Ciononostante, è la crescente ricerca di nuove tecniche di coltivazione più sostenibili, come anche la necessità di nuovi rimedi naturali, più sani e più efficaci, che hanno portato alla reintroduzione delle erbe spontanee nel nostro quotidiano.
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Perché raccogliere o coltivare erbe spontanee?
Le ragioni per iniziare a conoscere e dunque raccogliere le erbe spontanee possono essere molteplici a seconda delle nostre esigenze, molto spesso connesse alla salute, nel caso di rimedi a malanni, o lesioni di vario genere, ma anche e soprattutto nell’ambito del fitness.
Si possono infatti usare nelle diete detox fatte in casa, per evitare principalmente di spendere molti soldi nell’acquisto di programmi di dimagramento e disintossicazione, o di immettere nell’organismo sostanze di dubbia origine, soprattutto se proposte da aziende nel settore fitness.
Sono molto utili come integratori di vitamine e altre sostanze fondamentali per il corpo umano, specialmente perchè le erbe spontanee contengono maggiori quantità di queste ultime, rispetto alla comune frutta e verdura.
Sono infatti una conseguenza, frutta e verdura tradizionali, di un’attenta selezione da parte dell’uomo, che per ottenere raccolti sempre più ricchi, ha modificato la natura stessa di questi alimenti, rendendoli si più redditizi in termini di quantità, ma più poveri di sostanze nutritive e più deboli.
Questo fatto ci aiuta a capire l’importanza delle nostre amiche, le erbe selvatiche, che possono rappresentare una svolta nelle nostre vite, sia in ambito officinale, che in cucina.
E’ in quest’ultimo infatti, che a mio modesto parere si possono trovare le più grandi varietà di ricette e accostamenti, attraverso i quali è possibile creare piatti degni di ogni elogio, per qualsiasi situazione sia richiesto un pranzo d’effetto.
Con erbe aromatiche e non, abbiamo la possibilità di scegliere tra moltissime varietà, tutte con un preciso scopo nella cucina tradizionale, che oggi sempre più sta reintroducendo antiche ricette, anche nell’alta cucina.
Coltivarle e raccoglierle è semplice
Raccogliere erbe spontanee sta diventando sempre più semplice e anche i più inesperti possono cimentarsi in questa attività. E’ grazie ad app come Plantnet, che ognuno di noi può scoprire a piccoli passi questo nuovo mondo, con l’identificazione immediata della pianta tramite foto.
E’ un mezzo utilissimo per imparare a riconoscerle e conoscerle, mentre si fa una scampagnata in collina o in campagna, unendo l’utile al dilettevole.
Senza dubbio raccoglierle è più semplice che coltivarle senza saperne proprio nulla. E’ nella coltivazione infatti, che entrano in gioco molti altri fattori, determinanti se si intende fare delle erbe spontanee un hobby.
Ancora di più se lo si vuol far diventare un lavoro con il tempo, dopo attenti e approfonditi studi, che consiglio vivamente prima di fare grandi passi in questo senso.
Tuttavia, nel mio articolo “Come e quali erbe spontanee coltivare in vaso”, troverete una piacevole e pratica guida alla coltivazione, partendo dalle basi e scoprendo anche qualche erba con cui iniziare questo percorso.
Come raccogliere le erbe spontanee
Ho pensato questa breve guida come introduzione e aiuto a chi ancora non ha dimestichezza nella raccolta di erbe od ortaggi di ogni genere, per aiutare così a focalizzare l’attenzione su importanti aspetti della raccolta.
Così facendo si possono evitare errori grossolani, che influiscono sulla nostra salute, su quella della pianta e dell’ambiente in cui viviamo, per evitare inoltre di deturparlo più di quanto già non avvenga.
Oltre a questo però, la modalità di raccolta e gli accorgimenti da adottare, possono fare la differenza tra il buono e il cattivo gusto della pianta in questione, per poter ottenere il massimo da ciò che si raccoglie e poterne sfruttare ogni aspetto al massimo delle sue potenzialità.
La raccolta della pianta e dei semi
Per la raccolta dei semi e delle piante posso consigliarvi una piccola prassi che può rivelarsi molto smart, soprattutto se vogliamo riempire il nostro orto con diverse erbe e vogliamo evitare di spendere soldi andando a comprare i semi ogni anno, o se vogliamo usare le piante in cucina.
E’ un metodo utile anche quando intendiamo andare a fare un scampagnata in collina o in montagna, e vogliamo portare a casa con noi quanti più semi e piante possibili.
Per fare questo però, occorre prestare attenzione a diversi fattori, tra cui:
- la stagione,
- le piante da cui raccoglieremo i semi
- l’ora in cui vengono raccolti
- gli strumenti
- la conferma di che pianta sia tramite app
La stagione
E’ proprio importante considerare la stagione nella raccolta, perchè non tutte le piante hanno gli stessi tempi di fioritura. Infatti, se per esempio vengono prelevati i semi nel momento sbagliato, potremmo far soffrire la pianta, indebolendola.
La stessa cosa vale anche quando si intende prendere tutta la pianta, o le foglie, che se prelevate al momento giusto, sono all’apice dei loro valori nutritivi. Insomma, rispettando i loro tempi facciamo un bene a noi come a loro.
Le piante stesse che raccoglieremo
Anche questo è un elemento fondamentale che concerne tutti i tipi di erbe spontanee durante la raccolta. Ogni pianta ha delle caratteristiche peculiari che la contraddistinguono, infatti per ognuna è richiesta una modalità di raccolta diversa.
Queste caratteristiche possono riguardare la fioritura, la conformazione, la specie, i valori nutritivi e quando si presentano in maggior concentrazione, o il luogo stesso in cui si trova la pianta.
Certo è che ci sono dei periodi comunque da tenere in considerazione, che in linea di massima riguardano quasi tutte le piante. Tendenzialmente il periodo di raccolta delle foglie o della pianta, è detto periodo balsamico.
Fase questa in cui influiscono molto il clima, la tipologia di pianta, il terreno, e la porzione di pianta che si considera. Al contrario invece, il periodo per la raccolta delle radici, dei tuberi e dei bulbi, è inverno o autunno.
E durante questo periodo dell’anno che in queste parti si ha la maggior concentrazione di nutrienti della pianta, in quanto deve preparasi per l’entrata nello stato di riposo vegetativo invernale.
La raccolta delle foglie invece deve essere effettuata quasi sempre all’apice del loro sviluppo, cosa che, come dicevo, differisce da pianta a pianta.
I fiori poi vanno raccolti appena schiusi, per garantirne la conservazione il più a lungo possibile, soprattutto se il tragitto di ritorno a casa è piuttosto lungo.
Infine, i semi vanno raccolti a maturazione completa, e con i frutti secchi, occorre aspettare la disidratazione completa, della parte destinata a questo scopo.
L’ora in cui vengono raccolti
Come la stagione, anche le ore della giornata possono influire su molti aspetti durante la raccolta, tra cui la conservazione dei semi o la temperatura che influisce nell’idratazione e nel vigore della pianta stessa, così come nella concentrazione degli elementi nutritivi.
E’ bene dunque prediligere le ore mattutine e serali, aspettando la scomparsa della rugiada, ed evitando dunque le ore centrali della giornata. Inoltre le giornate soleggiate e poco ventose sono le più favorevoli per la raccolta.
Gli strumenti
Anche gli strumenti sono importanti, in quanto possono facilitare di molto tutti il processo di prelevamento delle foglie e della pianta, nonché della raccolta dei semi.
E’ molto smart portare con sé un coltellino, dei guanti (meglio se in lattice), per evitare di sporcarsi o pungersi con alcune parti delle piante che si troveranno.
Per i semi invece rimane l’incognita su quale sia il metodo più indicato, infatti si possono raccogliere in un fazzoletto di carta e dentro a cestini foderati di tela, per far si che rimangano arieggiati.
Oppure si possono raccogliere in appositi sacchetti di plastica, sui quali porre delle etichette, che poi ci aiuteranno nell’identificazione, nel caso volessimo coltivare queste piante nel nostro orto. A voi la scelta!
La conferma di che pianta si tratta tramite app
Assicurarsi infine che la pianta che stiamo per raccogliere sia quella desiderata e non un suo simile, come può accadere ad esempio con la fragola selvatica, che ha il suo sosia in natura, ma che non è fragola, è di vitale importanza.
Se consideriamo la falsa fragola in sé, ci accorgeremo abbastanza presto della differenza, in quanto è quasi insapore a differenza di quella vera. Ma se si tratta di altre tipologie di piante, è bene prestare attenzione onde evitare intossicazioni più o meno intense.
Anche se non si sbaglia pianta è bene informarsi sulla tossicità stessa di quella che si sta raccogliendo, in quanto, se consumate in grandi quantità, alcune possono avvelenare l’organismo.
Un esempio si può trovare nel rabarbaro, il quale contiene degli elementi che fungono da forte lassativo. Per questo scommetto che non vorresti mai esagerare, ed evitare così un intera nottata sul tuo WC!
Dove raccogliere le erbe
I luoghi di raccolta delle erbe non sono difficili da identificare, infatti possiamo trovarle pressoché ovunque, con particolare concentrazione in luoghi lontani dai centri abitati, in grandi spazi verdi in collina o in montagna.
Ciononostante, essendo l’Italia un paese con molteplici caratteristiche riguardanti il clima e il terreno, potremmo considerare molti luoghi e regioni diverse in cui approvvigionarci, con molte varietà di erbe.
Al fine di capire dove andare, occorre erudirsi un pò sulle piante che cerchiamo e agire di conseguenza. Tuttavia, ciò che ancora più importante capire, sono i luoghi in cui non raccogliere le erbe spontanee.
Questi si possono identificare di seguito:
- bordi delle strade
- rive dei fiumi, o dei fossi
- zone urbane
- zone industriali o vicinanze
- parcheggi
Come classificare e ricordare le specie delle erbe
Scommetto che, ricordare i nomi di tutte le piante, soprattutto se si vuole comunicare con il vivaista di fiducia in modo efficace, è un’impresa che mette ansia a tutti noi.
E’ da questo presupposto che voglio spiegare brevemente la conformazione del nome originale, caratteristico in ogni pianta, per aiutarvi a tenerle a mente, ma soprattutto per riconoscerle più facilmente.
I nomi in latino delle piante solitamente sono soltanto due, identificabili nel genere, che è l’equivalente del nostro cognome e quello della specie, attribuibile al nostro nome.
Essendoci però molte sottospecie e varietà, è bene ricordare la sequenza di queste nel nome completo latino della pianta, e si suddivide in quattro parti, e proprio in quest’ordine:
- genere
- specie
- sottospecie
- varietà
Questo può aiutarci nella classificazione e nel dare un significato a quei nomi infiniti che fino ad oggi probabilmente vi mettevano solo in confusione.
Le varie parti delle erbe e delle loro piante
Infine, per ogni piantina occorre prestare attenzione alle sue parti, per una raccolta più efficace e corretta. Di seguito troverete qualche esempio e una breve descrizione sul come e quando asportare le varie parti delle piante.
Foglie
Vanno raccolte prima o dopo la fioritura a seconda della pianta, ma occorre ricordare che questa deve aver raggiunto l’apice della maturazione per garantire il massimo contenuto di nutrienti. Possono essere asportate durante tutto il periodo vegetativo.
Steli
Questi vengono tendenzialmente raccolti prima della fioritura e prima dell’apice dello sviluppo della pianta, onde evitare di raccoglierli quando ormai sono diventati troppo duri e con un gusto meno accentuato.
Radici, bulbi, tuberi
Le radici, i bulbi e i tuberi vanno raccolti in autunno, periodo in cui la concentrazione di nutrienti è più intensa. Nel caso delle piante perenni, questi si raccolgono in primavera.
Alcuni tuberi però vanno raccolti al momento della fioritura, quando i principi attivi sono al loro apice. Mentre per i bulbi, è bene aspettare che la pianta si stia per seccare.
Fiori
Si devono raccogliere nel primo momento della fioritura, non appena schiusi.
Semi
Infine, i semi si raccolgono quando i fiori iniziano a cambiar colore e raggiungono la fase di piena maturazione o quando la pianta inizia a seccare, però anche qui il momento varia da pianta a pianta a seconda delle sue caratteristiche.