Ci sono svariati modi per coltivare le erbe spontanee date le grandi quantità e varietà presenti sul nostro pianeta. Tanto dipende dalle caratteristiche della terra, unite alla specie di erbe che vogliamo far crescere nel nostro orticello, o nei nostri vasi.

Tuttavia in questo articolo affronteremo la coltivazione in vaso in sei passi, per poter rendere possibile a tutti la coltivazione in appartamento, sul proprio balcone, o in un piccolo giardino, tutti posti in cui lo spazio è limitato e va gestito in modo efficiente.

I processi di coltivazione in breve

Per poter coltivare in vaso, ci sono alcuni importanti accorgimenti di cui tener conto. E’ importante innanzitutto, capire che genere di piantine vogliamo far crescere, identificandone dunque le caratteristiche salienti.

L’origine, la consistenza, le permeabilità e tanti altri elementi sono di massima importanza quando, invece, si prende in considerazione la terra che andremo ad usare.

Un altro punto essenziale per la coltivazione in vaso, sono gli strumenti di cui è bene munirsi per poter gestire al meglio i processi, di facile applicabilità, ma estremamente critici per la crescita delle erbe.

E’ grazie a questi e altri accorgimenti, che verranno analizzati nel dettaglio nei prossimi paragrafi, che possiamo coltivare con successo ogni tipologia di erbe sui nostri poggioli, o giardini.

E’ bene tenere a mente inoltre, che il periodo della stagione è di vitale importanza, se si intende ottenere grandi risultati nelle nostre piccole coltivazioni.

Ma come si coltiva in vaso? Come si ottiene un buon raccolto?

E’ necessario prima di tutto partire dalla preparazione degli strumenti utili a questo genere di coltivazione, limitata negli spazi, ma estremamente efficace se realizzata con tutte le cure e seguendo i prossimi passi.

Dipendentemente dal genere di piante che andremo a piantare, è fondamentale capire che ognuna di queste abbisogna di determinate cure.

Alcune infatti saranno più fragili di altre, soprattutto nella prima fase di sviluppo, appena dopo la germinazione. Ciononostante, le piante spontanee sono generalmente più resistenti di quelle selezionate dall’uomo per le coltivazioni tradizionali.

E’ una caratteristica come questa a renderle più facili da coltivare, oltre al fatto che sono meno soggette agli stress, e sono meno esigenti in termini di terra, nutrienti e luce.

Per lo stesso motivo, adottando un sistema di concimazione totalmente naturale come il compost, possiamo farle prosperare ancora più efficacemente.

L’attrezzatura necessaria

Per cominciare dobbiamo procurarci i seguenti elementi:

  • argilla espansa;
  • un vaso di argilla, plastica, o un semenzaio;
  • un telo di plastica, o piccola lastra di vetro;
  • del terriccio per orto;
  • compost;
  • sementi;
  • annaffiatoio per orto (universale);
  • guanti e paletta da giardinaggio;
L’argilla espansa e il vaso d’argilla

Grazie all’argilla espansa, che va disposta sul fondo del vaso, possiamo evitare i ristagni dell’acqua che possono danneggiare la pianta, o comunque rallentarne la crescita in modo considerevole.

Questa va usata soprattutto con piante che non sopportano l’umidità, infatti per quest’ultime viene indicato l’uso di un vaso d’argilla, capace di garantire l’evaporazione dalla superficie stessa del contenitore.

Per la cronaca, per definirsi giardinieri dal pollice verde, non basta annegare le piante come molti di noi hanno fatto alle loro prime esperienze con orto, o giardino!

Vaso e telo di plastica

Il vaso di plastica è consigliato invece per tutte quelle piante che necessitano di molta umidità. E’ più difficile infatti che questo faccia respirare la terra quanto un vaso argilloso.

Nel caso in cui i germogli crescano con difficoltà, è utile munirsi di un piccolo telo di plastica trasparente da appoggiare sopra al vaso che abbiamo antecedentemente preparato.

Il semenzaio e la lastra di vetro

Nel caso in cui avessimo piantato le nostre sementi in un semenzaio a celle divise, basterà coprirlo con vetro a qualche centimetro d’altezza rispetto alle celle.

Il semenzaio è un sistema molto utile, da usare quando le sementi sono molto piccole e richiedenti una cura maggiore. Sarà poi imperativo trapiantarle in vaso, dopo averne favorito la germogliazione.

Il terriccio per orto (universale)

Un altro importante elemento è il terriccio per orto (universale), tendenzialmente di origine boschiva, o rurale, e adatto a diversi tipi di piante. Si può acquistare direttamente online su canali dedicati, o in qualsiasi vivaio ben fornito.

E’ tuttavia possibile farlo a mano, aggiungendo il compost ad altra terra e tarare le quantità di elementi contenuti nella terra, a seconda delle esigenze della pianta che crescerà.

Il compost

Abbiamo poi il compost, un elemento imprescindibile per la coltivazione al naturale. Lo possiamo creare in casa, usando diverse tecniche, anche se personalmente prediligo il compostaggio direttamente in vaso.

Essendo il compost un prodotto di origine organica, che prevede la decomposizione di molti elementi, tenderà sempre a generare odori spiacevoli, soprattutto se tenuto in appositi recipienti arieggiati, come spesso viene indicato.

Tuttavia, adottando il sistema di compostaggio in vaso, si può evitare il problema degli odori, soprattuto per chi vive in appartamento. Il compost viene così compresso tra due strati di terra, i quali permettono la traspirazione della sostanza che andrà creandosi, escludendo i cattivi odori.

Le sementi

Le sementi sono facili da recuperare, si possono trovare direttamente nei vivai, o, in caso, si possono recuperare dalle piante già presenti nei vasi (se già vi eravate cimentati nell’arte del coltivatore).

Non tutte le sementi che vogliamo, però, si possono trovare nei vivai. Per questo motivo a volte, è bene saper raccogliere le sementi autonomamente e conservarle poi per l’anno successivo. Per saperne di più sua quest’argomento, vi rimando a questo mio articolo sulle erbe spontanee.

In questo modo si evita inoltre di spendere cifre considerevoli per comprare le piantine già nate, il cui prezzo varia in dipendenza dalla specie che desideriamo coltivare e spesso non è molto conveniente.

Annaffiatoio per orto

Per quanto possa sembrare banale, è utile spendere qualche parola anche sull’annaffiatoio. E’ infatti molto importante sceglierne uno capace di mitigare il getto dell’acqua.

Spesso, a causa di un getto eccessivo, o per la caduta di gocce eccessivamente grandi, le sementi possono essere sbalzate fuori dal vaso, oppure rischiate di far cadere una quantità eccessiva di acqua, capace di rovinare tutta la preparazione operata finora.

Per occuparvi di queste operazioni vi serviranno senza dubbio guanti e paletta, onde evitare di sporcarvi con gli elementi che andranno poi a formare il compost, o maneggiando la terra.

Come preparare il vaso e fare la semina

Prepare il vaso e fare la semina include sei semplicissimi steps. Consiglio però di munirsi di un paio di guanti in lattice, per non sporcarsi durante la preparazione del compost in vaso.

E’ importante dunque preparare il vaso che si intenderà usare (plastica, argilla, o terracotta), il terriccio, l’argilla espansa in conseguenza delle piantine che vorrete piantare e delle loro esigenze, le sementi (nel caso dovessero essere preparate).

Gli step, come dicevo, sono i 6 seguenti:

  • Preparare la base di terra
  • Preparare il compost nel vaso
  • Ricoprire con un strato di terra, di almeno 5-7 cm, il compost
  • Seminare
  • Coprire i semi con un velo di terra
  • Annaffiare

Step 1 – Preparare la base di terra

Preparare la base di terra con il terriccio adeguato, e nel caso aggiungere dell’argilla espansa a seconda delle esigenze della piantina che vi crescerà.

La base di terra

Step 2 – Preparazione del compost nel vaso

Qui sarà necessario usare gli scarti organici che avete in casa, che possono essere di svariati tipi. Ad esempio si possono usare gli scarti verdi come altre erbacce estirpate, foglie cadute, fiori vecchi ecc.

O ancora, pezzi di tovagliolo sminuzzati, pezzi di frutta, di verdura scartata, gusci d’uovo e così via. L’importante sarà sminuzzare con una forbice questi scarti organici, per favorirne la decomposizione.

L’ideale infine sarebbe di tenere il vaso in posti non troppo freddi, in modo tale che la decomposizione avvenga più celermente. Nonostante ciò, vi posso assicurare che ci vorranno almeno tre settimane perchè i resti organici inizino a diventare compost.

Il materiale organico

Step 3 – Ricoprire i resti organici

Basterà usare lo stesso mix di terra preparato in precedenza, per coprire il materiale organico, con uno strato di terriccio di almeno 5-7 cm. Questo vi permetterà di evitare i forti odori che il compost può generare.

Ricoprire il futuro compost

Step 4 – La semina

Seminare è molto semplice, ma occorrerà anche in tale circostanza prestare attenzione alle caratteriste delle piante che cresceranno, che potranno richiedere una distanza tra i semi più o meno maggiore rispetto ad altre.

Se disponete già dei semi, basterà spargerli sulla superficie del terriccio. Nel caso in cui dobbiate prepararli, sarà sufficiente separarli dalla pianta nei modi indicati per quella tipologia, e replicare il processo appena spiegato.

Di seguito un esempio di come ottenere i semi da un peperoncino:

Ottenere i semi
Ottenere i semi
La semina

Step 5 – Coprire i semi con un velo di terra

Basteranno pochi millimetri di terra per ricoprire i semi, in modo tale da non affaticare troppo la nascita della piantina.

La copertura dei semi

Step 6 – Annaffiare

Ora, prestando molta attenzione, annaffiare delicatamente la superficie, onde evitare di rovinare il lavoro fatto fino a questo punto, rischiando così di scoprire i semi.

Se ora vi domandate con quali erbe iniziare, di seguito troverete una lista di quelle che per me sono le erbe più buone e facili da coltivare in vaso, sul balcone di casa nostra.

8 erbe da coltivare nei nostri vasi

Ci sono sorprendenti quantità e varietà di erbe nel mondo, soprattutto qui in Italia, paese che, grazie alle sue qualità climatiche e la varietà di microclimi esistenti in tutto il paese, favorisce la crescita di queste ovunque.

Tuttavia, a noi interessano soprattutto quelle destinate alla coltivazione in vaso, e di queste andremo a vederne solo alcune, giusto per darvi un’idea di cosa richiedere in vivaio e di cosa potrebbe piacervi di più.

Queste sono le piante più comuni e quindi più facilmente reperibili, grazie anche alle loro caratteristiche, al sapore, o alle loro qualità officinali.

Alcune di queste potranno sembrare scontate, ma la loro natura selvatica le rende ancora più gustose e utili dal punto di vista medico, ve le consiglio caldamente:

  • borragine;
  • carota;
  • cerfoglio;
  • erba cipollina;
  • malva;
  • piantaggine;
  • portulaca;
  • timo;

Prima di iniziare la breve descrizione di ognuna di queste, occorre osservare che, se si vuole piantare specie diverse assieme, è importante verificare che queste possano aiutarsi nella crescita, e non si limitino a vicenda.

Borragine

Borragine

La borragine ha un gusto intenso e i suoi fiori al momento della fioritura sono di colore blu acceso. Tanto bella, da poter essere sfoggiata come pianta ornamentale.

L’olio prodotto dai suoi semi può curare alcune malattie della pelle come eritemi e dermatiti. Inoltre, il succo delle foglie fresche è un buon ricostituente e disintossicante.

La gestione non è difficile, e se seminata rispettando le sue tempistiche, prolifera autonomamente e velocemente. In circa 8 settimane si possono già raccogliere le foglie. Ha inoltre bisogno di molta luce e richiede un terreno drenante e sabbioso.

Per farla crescere in vaso, è bene unire al terriccio dell’argilla espansa per creare le condizioni drenanti sopra citate. Si consiglia inoltre un vaso di grandi dimensioni, in quanto alle piantine occorre molto spazio per svilupparsi.

Infine, il periodo più indicato per la raccolta va da giugno a ottobre. Basta raccoglierla a mano, per poi essere consumata il giorno stesso. Conservare la borragine infatti non è semplice, per questo bisogna prestare attenzione a ventilazione e temperatura una volta messa ad essiccare.

La carota selvatica

Carota

La carota selvatica è molto simile a quella che si trova dall’ortolano, tuttavia, differisce nelle qualità e nella forza. Infatti, questa può crescere anche su terreni aridi e poco fertili.

Si può trovare nei prati incolti o aridi e perfino lungo i cigli delle strade. La sua crescita si svolge in due anni, nel primo sviluppa la radice e nel secondo si prepara per la riproduzione e quindi alla fioritura, raggiungendo il metro di altezza.

Va seminata tra gennaio e marzo, in un terreno che deve essere argilloso e pesante, evitando i ristagni d’acqua e garantendole molta luce. In un vaso di circa 30cm di diametro, vanno piantati un massimo di 5-6 semi.

I semi possono essere raccolti da luglio in poi, o possono in alternativa essere richiesti in vivaio. Gambi e fogli si raccolgono fino alla fioritura, mentre le radici vanno raccolte verso fine estate, quando la concentrazione di nutrienti in esse è al suo apice.

Il cerfoglio

Cerfoglio
Cerfoglio

Il cerfoglio è una pianta molto frequente, e il suo sapore è simile a quello del prezzemolo. A differenza di quest’ultimo, in cucina si presta meglio a ricette molto raffinate con il suo gusto ricercato, che rimanda all’anice, alla liquirizia, allo zenzero e al prezzemolo.

E’ una pianta che esige molto azoto, per cui il supporto di concime organico, come anche di compost, è imperativo per la sua crescita. Ha inoltre bisogno di un terreno altamente drenante e sabbioso.

Il suo periodo di vita è biennale, e si possono vedere i suoi fiori nell’estate del secondo anno. Tuttavia, la semina si effettua in primavera come in autunno, preferibilmente in un semenzaio, al trapianto è bene mantenere una distanza di 25-30cm tra una piantina e l’altra.

Non hanno bisogno di molta luce e possono essere coltivate perfino in casa. Infine, le foglie possono essere già raccolte dalla sesta settimana. Per capire il momento della raccolta delle foglie, il cerfoglio ci manda un segnale estremamente eloquente.

Produce infatti delle macchioline rosse nei rami, e queste indicano il limite massimo di raccolta, oltre il quale le foglie perdono parte delle loro proprietà e dunque il loro gusto.

L’erba cipollina

Erba cipollina

Un’erba anche questa molto frequente in natura, dai gusti delicati e non invadenti. Si sposa con qualsiasi pietanza, e lascio quel retrogusto di cipolla, che comunque non va ad intaccare in alcun modo il nostro alito, nel caso in cui dopo un pranzo veloce all’insegna del gusto, si debba tornare al lavoro.

La piantina è costituita da un bulbo alla radice diviso in altri più piccoli, dai quali poi si estendono dei fuscelli cavi, che ricordano le foglie aghiformi dei pini di montagna.

I fiori sono di un pallido lilla, è meglio però toglierli in modo da favorirne la crescita e avere foglie più lunghe, che possono raggiungere anche i 50cm di lunghezza.

Non ha bisogni particolari, in fatti non soffre ne se lasciata al sole, ne se posta a mezz’ombra. Queste è una pianta perenne, dai cui bulbi, ogni anno, passato l’inverno, ricrescono le foglie aghiformi.

In vaso è bene seminarne un massimo di sei semi, e tenendoli ad una distanza minima di 20cm per favorirne l’espansione. Infine non ha bisogno di un terreno particolare in quanto è molto adattabile, e per raccoglierla, basta tagliare le foglie ad una distanza di circa 3-4cm dalla base.

La malva

Malva

La malva è una pianta molto forte e adattabile. Contiene moltissime proprietà, che la rendono ottima sia in campo culinario che officinale. Per questo infatti occupa molti spazi nelle erboristerie.

E’ ricca di vitamine A, B, C ed E. Molto utile come rimedio drenante, depurativo e rinfrescate. Usata dal sottoscritto molteplici volte, dopo giornate al sole piuttosto provanti!

Essendo adattabile, non richiede particolari caratteristiche nel terreno, anche se la ricchezza di azoto ne favorisce tantissimo la crescita, per questo è sempre bene accompagnarla con compost, o stallatico.

Non richiede molto sole, e per questo infatti si trova molto bene ad essere coltivata in vasi di circa 25-30cm di diametro, sui balconi, o in casa.

Alla raccolta, della malva si usa tutto, perfino i fiori, e per questi avviene solitamente nel periodo estivo, dopo la fioritura.

Piantaggine

Piantaggine

Anche la piantaggine è una pianta con molte proprietà, usabile sia come verdura cotta che da insalata e come rimedio per calmare bronchiti, mal di gola, e tosse, grazie anche alla forte presenza delle vitamine A e C.

Ha poche esigenze e per questo è molto facile da coltivare anche in vaso o nell’orto. Va seminata senza rispettare alcun ordine specifico, oppure si può far crescere in un semenzaio, per poi trapiantarla in vaso.

Ha bisogno di luce, ma non per tempi troppo prolungati. Quindi occorre metterla in un luogo dove ad un certo punto i raggi solari non riescono più a raggiungerla direttamente. Annaffiandola frequentemente sarà in grado di crescere velocemente.

La raccolta va fatta senza mai estirpare le radice, per da quelle cresceranno ancora molte foglie, le quali per inciso, sono da raccogliere quando ancora non hanno raggiunto la maturità, perchè più gustose.

Infine, con il fine di sfruttare la meglio le foglie per la cottura, sarebbe meglio che queste venissero raccolte tra aprile e giugno, quando compariranno i fiori. Dopo la fioritura invece si potranno raccogliere i semi per poterli conservare.

Portulaca

Portulaca

Penso che la portulaca sia a tutti gli effetti la pianta perfetta per chiunque voglia sperimentare le sue doti da coltivatore per la prima volta. Questa infatti è un pianta ultra resistente, capace di sopravvivere a lungo anche in assenza di acqua e adattabile a qualsiasi tipologia di terreno, resiste perfino nell’asfalto!

Al contempo è ricca di minerali, vitamine e omega-3. Questi ultimi sono acidi grassi molto importanti per l’uomo e presenti in forma attiva nella portulaca.

Perfetta per essere coltivata in vaso, basta estirparne qualche piantina in natura e piantarla in un vaso sul nostro balcone, lasciandola poi proliferare autonomamente.

Abbisogna di molta luce, e non soffre la mancanza d’acqua. Tuttavia, annaffiandola costantemente, sarà in grado di offrire foglie grosse e sostanziose. La raccolta è molto semplice, basta tagliare le foglie vicino alla radice, così da favorirne anche la rigenerazione.

Timo

Timo

E infine abbiamo il timo, pianta aromatica perenne dal profumo inconfondibile, presente anche nelle zone balneari non troppo frequentate, del mediterraneo.

La versione selvatica presenta foglie più piccole e non supera i 20cm nella fase di maturità. Durante la sua vita, il fusto assume una spetto legnoso e presenta raggruppamenti di foglie, molto belli in fioritura.

Per coltivarlo in vaso è bene che prima sia fatto nascere in semenzaio, così poi potrete trasferirlo facilmente in vaso. Questo dovrà essere preferibilmente di 30cm di diametro e in terracotta, da riempire con del terriccio universale.

La raccolta, per sfruttarne al massimo le proprietà aromatiche, andrebbe effettuata tra maggio e giugno, e poi di nuovo in settembre. Finita la fioritura, è bene tagliarlo quasi fino a terra, in modo così da favorirne al ricrescita in seguito.

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3 commenti

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